Ddl Sicurezza: Ciani, un provvedimento tutto sbagliato

Assurdo equiparare la resistenza passiva a condotta violenta

“Il messaggio che questo Governo vuole lanciare con questo provvedimento è ‘Protestare pacificamente è un reato, o meglio se qualcuno è libero può protestare pacificamente (almeno per ora!), ma se lo fai in carcere è reato’. Punire il carcere con altro carcere, così Paolo Ciani, vicecapogruppo PD-IDP alla Camera e segretario Demos durante la votazione del ddl sicurezza in corso oggi alla Camera, che inizia il suo intervento con trenta secondi di silenzio per enfatizzare la differenza tra una condotta passiva ed una condotta aggressiva che il ddl vuole cancellare, a discapito dei detenuti che manifestano il proprio dissenso pacificamente in carcere. “Chiunque abbia la minima conoscenza delle condizioni delle carceri comprende bene che questo provvedimento significa buttare benzina sul fuoco. E di certo non ne sentiamo il bisogno: è di questa mattina l’ultimo suicidio in cella. Concepite il carcere come vendetta, ma questa non è la nostra cultura giuridica, non quella che vorremmo per la nostra Repubblica democratica”, conclude Ciani.

Di seguito il mio intervento in aula:

Il mio ODG sui CPR – Centri di permanenza e rimpatrio

Sembra che ogni provvedimento sia buono per mettere qualcosa di negativo sui CPR. Non è bastato allungare a 18 mesi la
detenzione massima, non è bastato mandare i minori in luoghi per adulti, non è bastato inventarsi il CPR extraterritoriale in Albania. Oggi, si inserisce nei CPR anche quella norma obbrobriosa della resistenza passiva non violenta, equiparata alle azioni violente, e soprattutto si introduce la semplificazione delle procedure per la loro realizzazione, localizzazione e ampliamento, in deroga ad ogni disposizione di legge, salvo quelle antimafia (e menomale, almeno quelle). Noi non capiamo perché ci sia questa
ossessione su questi luoghi, che, ripeto, nascono come trattenimento amministrativo e non come centri di detenzione. E, invece, sono centri disumani, dove tante ispezioni hanno dimostrato la non umanità e disumanità dei luoghi. A tal proposito, prego i rappresentanti del Governo di indagare su cosa è accaduto a Palazzo San Gervasio il 4 agosto, dove un ragazzo di 22 anni, Oussama Darkaoui, è morto; ancora non sappiamo per quale motivo e in quali circostanze. Questi luoghi vanno chiusi, non vanno moltiplicati in deroga alle leggi

Per questa maggioranza le colpe delle madri devono ricadere sui figli

Una legge sulla sicurezza folle, che crea nuovi reati, equipara la resistenza passiva a quella violenta, mette in carcere chi manifesta bloccando una strada e riporta in carcere bambini e donne in cinta (peggio che col codice Rocco del 1930). E nel frattempo le carceri esplodono… Anche basta!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.