Oggi ricorrono i 38 anni dalla morte di Aldo Moro. Mi piace ricordarlo con questa frase che pronunciò in un discorso del 1963. Tanto per fare un po’ di chiarezza su “moderati”, “progressisti”, “conservatori”, “tradizione”, “rivoluzionari”.
“Legati come siamo alle tradizioni, per quel che esse hanno di essenziale e di umano, noi non vogliamo essere gli uomini del passato, ma quelli dell’avvenire. Il domani non appartiene ai conservatori ed ai tiranni; è degli innovatori attenti, seri, senza retorica. E quel domani nella civile società appartiene, anche per questo, largamente, alla forza rivoluzionaria e salvatrice del cristianesimo. Lasciamo dunque che i morti seppelliscano imorti. Noi siamo diversi, noi vogliamo essere diversi dagli stanchi e rari sostenitori di un mondo ormai superato”.
Roma, 24 marzo 1963