INTERVISTA | di Massimiliano Coccia – RADIO – 15:46 Durata: 7 min 5 secParliamo non di Regione Lazio ma di regione Abruzzo perché democrazia solidale si è presentata in queste elezioni in coalizioni con un centrosinistra a sostegno di Giovanni Legnini allora come è andata sia in termini percentuali che in termini politici questa prima esperienza elettorale abruzzese per democrazia solidali che si è presentata con una lista che si chiama solidali e popolari per Legnini?E’ stata un’esperienza totalmente nuova, abbiamo preso a livello regionale l’1.4 %, nelle province di L’ Aquila e di Pescara oltre il 2% e diciamo che le la grande volontà di Giovanni Legnini ha funzionato perché è stata la possibilità di coalizzare intorno a lui,figura di spicco per la regione Abruzzo, tante esperienze diverse oltre il partito democratico oltre alcuni partiti storicamente nella coalizione di centrosinistra, noi abbiamo dato il nostro contributo chiaramente molto in corsa perché queste elezioni sono arrivate molto presto rispetto al nostro progetto che è partito a ottobre, ma abbiamo trovato in Abruzzo delle persone attente attenta alla nostra proposta solidale attente alla nostra proposta di ripartire dal basso degli amministratori delle persone che rappresentano alcune associazioni impegnate sui territori alcuni imprenditori agricoli che hanno apprezzato il nostro discorso di chiarezza e schiettezza di fronte anche al discorso dell’ immigrazione, abbiamo iniziato un percorso secondo me utile sicuramente per Democrazia Solidale, ma utile anche per la ricomposizione di un tessuto sociale e di un tessuto politico del centrosinistra che avrà un risvolto anche su altri territoriCome democrazia solidale ci siamo messi in moto per le elezioni regionali del Lazio seguendo un modello di laboratorio, di una coalizione larga intorno a un governatore uscente che aveva ben governato, che conosce bene la regione, io penso che la vicenda di Legnini è significativa innanzitutto perché è uomo delle istituzioni che si è messo in gioco, quando in teoria la coalizione era largamente non aveva alcuna chance è riuscita, lui si è messo in gioco in prima persona, iniziando a girare palmo a palmo la sua regione che conosce molto bene a cui è molto legato, ha avuto l’ umiltà di andare anche a cercare degli interlocutori e dei sostenitori in maniera molto ampia, molto larga, in questo senso credo che c’è una un modello che esce da queste elezioni che è innanzitutto delle persone responsabili, delle persone che agli occhi dei loro concittadini costituiscono un’ aggiunta, sicuramente nel caso di Legnini la sua storia e il suo impegno parla per lui e poi coinvolgere largamente pezzi di società civile, di politic,a in maniera non contrapposta non gelosa, ma dell’ idea che insieme si può ricostruire qualcosa.Mi ha colpito perché le persone che si sono unite a Democrazia Solidale in questa elezione, sono persone diverse tra loro anche per provenienza, che però hanno intuito che in questa nostra proposta c’ era la possibilità di ricominciare a costruire qualcosa, pensate che la battaglia di Legnini nasceva non solo rispetto a un punto di partenza molto negativo, ma anche contro ministri del Governo che in continuazione sono andati in Abruzzo, promettendo ,dicendo, raccontando.Iio credo che se ripartiremo da una vicinanza concreta, come è successo per esempio nella Marsica proprio il nostro gruppo ha avuto in alcuni comuni un successo enorme, è il primo partito a Gioia dei Marsi e in altri luoghi, perché abbiamo trovato degli interlocutori locali seri preparati e pian piano hanno parlato ai loro cittadini.Credo che noi da questo dovremmo ripartire, dico noi come democrazia solidale, ma sicuramente come centrosinistra.Ascolta l’intervista su https://www.radioradicale.it/scheda/565644/le-elezioni-regionali-in-abruzzo-intervista-a-paolo-ciani