Imprenditori, professionisti, medici, volontari, insegnanti
e studenti: Demos–Democrazia solidale Prato presenta i suoi primi 21
candidati consiglieri in vista delle amministrative del 26 maggio (gli altri 11
saranno presentati in occasione dell’inaugurazione del comitato elettorale in
centro storico, tra via Muzzi e via Guasti, il 2 aprile).
“Persone della società civile che hanno deciso di dedicare
il proprio tempo e di impegnarsi per una lista che ha come obiettivo il bene
comune”, così il capolista Massimo Carlesi. La lista pratese entra
dentro la coalizione di centrosinistra a sostegno della candidatura a sindaco
di Matteo Biffoni. La presentazione si è svolta in uno dei luoghi
simbolo dell’inclusione sociale, il locale “Fuori di pizza” gestito dalla
Polisportiva Aurora. ospite d’eccezione, il medico che cura i migranti appena
sbarcati a Lampedusa Pietro Bartolo, che ha ufficializzato da pochi
giorni il suo ingresso in Demos. “Mi è stato chiesto di salire anche su
grandi carri – riferisce Bartolo – ma io prediligo i piccolo carri che
trasportano merce rara, ovvero idee speciali, programmi speciali e persone
speciali che si occupano della gente e dei più deboli. Di tutti i più deboli”.
Ecco la lista dei primi 21 candidati consiglieri di Demos
Prato:
Massimo Carlesi (pensionato)
Armanda Gori (imprenditrice)
Massimiliano Tesi (avvocato)
Sandra Mugnaioni (insegnante)
Elia Frosini (formatore)
Elisabetta Nocera (casalinga)
Simone Puggelli (insegnante)
Lorenzo Ciolini (educatore)
Laura Collini (pensionata)
Massimiliano Giuliattini (insegnante – formatore)
Roberto Meoni (medico)
Gemma Bartolini (infermiera)
Mariana Di Tommaso (stilista)
Manuele Matteucci (disoccupato)
Stefano Ongaro (imprenditore)
Luigi Giannattasio (docente)
Lorenzo Zeynati (commercialista)
Alessandro Prota (imprenditore)
Maria Cristina Acri (avvocatessa)
Marco Bemer (dentista)
Kuytime Hoxha (studentessa – commessa)
Guarda il video con le immagini e le
interviste al capolista Massimo Carlesi; al coordinatore regionale di
Demos – Democrazia solidale Lorenzo Marchi e al medico Pietro Bartolo