“Cercavamo braccia, sono arrivati uomini”.
Abbiamo parlato in Consiglio della Campagna “Ero Straniero” e mi è rivenuto in mente Max Frisch, uno dei più noti e celebrati scrittori svizzeri, che nel 1965, così iniziava la prefazione al libro sull’immigrazione italiana “Siamo italiani – Gespräche mit Italienischen Gastarbeitern”.
«Un piccolo popolo sovrano si sente in pericolo: cercavamo braccia, sono arrivati uomini. Non divorano il benessere. Anzi, al contrario, sono indispensabili al benessere stesso», la frase ebbe l’effetto di uno schiaffo, in un periodo in cui si era acceso un vivo dibattito sui lavoratori stranieri in Svizzera, in particolare sugli italiani, dei quali nessuno si chiedeva come vivessero, cosa pensassero, da dove venissero o cosa facessero.
Regione Lazio – dichiarazione di voto, 27.02.2020