Intervista su Il Faro Online
(Demos) Paolo Ciani, candidato a sindaco di Roma per il centrosinistra; Franco De Donno, in corsa alle prossime elezioni alla carica di Presidente del X Municipio
Ostia, X Municipio – DemoS e Laboratorio Civico X hanno presentato a Ostia i candidati e il simbolo con cui si presenteranno alle prossime elezioni amministrative di Roma.
Il Faro online ha incontrato i due candidati: Paolo Ciani, da due anni consigliere di Democrazia solidale alla Regione Lazio, coordinatore nazionale di Demos e candidato a sindaco di Roma per il centrosinistra. Franco De Donno, consigliere del movimento Laboratorio Civico X in corsa alle prossime elezioni di Roma alla carica di Presidente del X Municipio.
Consigliere Ciani, perché la scelta di allearvi a Laboratorio Civico X per affrontare le prossime elezioni comunali?
“L’amicizia e la stima con Laboratorio Civico X ha radici antiche. Conosciamo il loro impegno sociale qui ad Ostia ed abbiamo trovato una grande sintonia nella vicinanza alle fragilità. Nella vicinanza alle persone in un gruppo che è nato, non per contrapporsi ideologicamente, ma per portare la politica accanto agli ultimi di questa città. E come DemoS siamo nati con la stessa idea e, quindi, quando abbiamo pensato ad una presenza territoriale, un connubio con loro è venuto naturale. Poi c’è stata questa scelta della coalizione del centrosinistra di fare le primarie aperte anche nei municipi. Noi eravamo già in campo con la mia candidatura per la primaria di Sindaco di Roma e abbiamo pensato di dare il nostro contributo anche su questo territorio candidando Franco De Donno”.
Consigliere De Donno, dall’esperienza di amministratore del X Municipio a candidato a presidente e l’alleanza con DemoS, quali sono i motivi di queste scelte?
“La partecipazione alle primarie del centrosinistra di Laboratorio Civico X, significa che noi non abbiamo nessuna mentalità di concorrenza e di competitività. Sempre con l’atteggiamento tipico della lista civica alla quale appartengo. Vogliamo dare un contributo di una politica reale, autentica, di una politica dei fatti, sul nostro territorio che ne ha tanto bisogno, anche in prospettiva di un cambiamento. L’apporto delle associazioni e dell’associazionismo viene garantito proprio dalla nostra lista civica. E lo vogliamo travasare come contenuto a tutto il centrosinistra nel quale noi ci collochiamo in queste primarie. Per quanto riguarda Demos, abbiamo intravisto in loro una vicinanza veramente grande e radicale ai nostri valori. Soprattutto per quanto riguarda l’associazionismo, il rispetto delle persone più fragili e abbiamo, quindi, preso questa decisione”.
Consigliere Ciani, al di là dell’incontro politico per le elezioni di Roma, questo è un incontro di anime che si assomigliano e ci sono, quindi, i presupposti per un’alleanza di contenuti?
“Noi il nostro impegno politico non lo abbiamo impostato in termini tattici o di potere. Dove incontriamo delle realtà, ed era stato lo stesso anche per Fiumicino, che sono vicine alle nostre istanze viene quasi naturale unire le forze per fare una proposta comune. Qui nel territorio del X Municipio Laboratorio Civico aveva espresso molte delle nostre idealità e ci siamo ritrovati”.
Durante questa esperienza di Consigliere regionale, qual è stato il momento in cui ha pensato di candidarsi?
“E’ successo circa un anno e mezzo fa, quando si cominciava a parlare di elezioni amministrative a Roma. Si iniziavano ad ipotizzare dei nomi, tirando in ballo personalità politiche note ed importanti e tutti rispondevano “no, grazie”. Sembrava quasi ci fosse una fuga dalla responsabilità di fare il Sindaco di Roma. Invece, per me, da romano amante profondo della mia città, mi è sembrato un grande tradimento. Io credo che per chi vuole bene a Roma e per chi fa politica a Roma, l’idea di fare il Sindaco , seppure faccia tremare le vene ai polsi, dovrebbe essere l’idea e l’aspirazione più bella. E in questo senso ho deciso, anche con gli amici di Demos di mettere in campo la mia candidatura”.
Anche a lei De Donno, chiedo qual è stata la molla o il momento che le ha fatto dire c’è la necessità che io mi candidi come Presidente
“La molla più importante è stata quella di continuare a garantire una presenza che in questi 3 anni e mezzo è stata molto utile a tutta la compagine politica del Municipio X. La mia presenza, in quanto tale, ha orientato in qualche modo eventuali decisioni. Ho constatato, quindi, che la mia presenza è stata accolta ed ascoltata da tutte le varie realtà politiche del Municipio e non volevo farla mancare. Come non voglio far mancare il contributo del Laboratorio Civico X, che io desidero molto continui anche dopo di me”.
Quindi, De Donno, al di là degli obiettivi del programma, ha visto proprio la sua come una figura che può facilitare il dialogo e il confronto tra le forze politiche?
“Si, questo io l’ho toccato proprio con mano, perché una politica di scontro non è più la politica attuale. La politica da fare oggi deve essere una politica di incontro e di dialogo. Abbassando il livello delle discussioni, nel senso che da ideologiche le dobbiamo abbassare a considerazioni dei problemi urgenti e reali della gente: il problema del lavoro, della casa, dell’istruzione, della sanità. L’esperienza mi ha fatto capire che quando parliamo di questi problemi concreti e reali, c’è una convergenza generale d’intervento”.
Roma è una grande sfida, è una città complicata da amministrare. Ogni quartiere lo è. Ostia è un municipio che ha avuto dei trascorsi politici e problemi che lo hanno messo in difficoltà. Accettare questa sfida richiede oltre a passione anche un grande coraggio.
“Noi spesso diciamo che le elezioni di Roma è come se fossero 16 elezioni di grandi città tutte insieme. Perché effettivamente si tratta di 15 municipi per grandezza, per numero di popolazione, per problemi che sono medie città italiane. Ogni quartiere ha la sua specificità e tutti insieme rappresentano veramente una grande sfida. È chiaro che questo territorio, che poi bisogna ricordarci che il X Municipio non è solo Ostia. C’è tutto l’entroterra, Dragona, Acilia, Casal Palocco, ci sono varie località con delle problematicità specifiche. È chiaro che Ostia rappresenta un po’ il cuore di questo territorio. Ma oggi vedendo questa giornata splendida e questo mare così bello ho pensato che a Roma davvero non manca nulla. E’ un grande peccato il senso di prostrazione che stiamo vivendo da tanti anni.
Roma è una città meravigliosa che ha tutto e dobbiamo rivalorizzarla al massimo. Sui problemi di criminalità che caratterizzano il passato di Ostia, è tutto vero. Ma si tratta di un aspetto che molto spesso è stato utilizzato per parlare male di un intero territorio. Quando sento dire che un cognome o un nome di un quartiere sono un’etichetta tiro sempre il freno a mano. Nei quartieri e nelle famiglie la responsabilità penale è sempre una responsabilità personale. Non si inficia un’intera comunità perché al suo interno esistono dei criminali o delle infiltrazioni. È chiaro che c’è bisogno di una presenza seria dello Stato e dell’Amministrazione. Soprattutto accanto alle persone ed ai più fragili, affinché la criminalità organizzata non si sostituisca allo Stato”.