CARCERI: CIANI, ROMPIAMO ISOLAMENTO E DIMENTICANZA

Oggi a Rebibbia con l’Assessora Funari’ – “Volentieri ci siamo uniti con l’Assessora Funari ai volontari della Comunità di Sant’Egidio in visita stamattina a Rebibbia. È importante che rappresentanti delle istituzioni frequentino il carcere, perché è a tutti gli effetti una parte della nostra città. Importante rompere l’isolamento – acuito dalla pandemia – e la dimenticanza di questi luoghi anche in questi giorni di festa.

Il carcere è un piccolo mondo, una parte di città abitata da cittadini che hanno compiuto dei reati, ma che rimangono persone e cittadini.

Con loro tutte le persone che si occupano per lavoro di questi luoghi, dalla polizia penitenziaria, a chi lavora nell’amministrazione penitenziaria, ai servizi sociali, gli infermieri, i medici, i volontari. È sciocco pensare al carcere come a qualcosa di estraneo alla città e alla vita comune”. Così il capogruppo di Demos Paolo Ciani a margine della visita all’istituto penitenziario di Rebibbia fatta questa mattina con l’Assessora alle politiche sociali e alla salute Barbara Funari.

“Purtroppo, negli ultimi anni è cresciuta una subcultura molto violenta: quando si sentono persone delle istituzioni dire ‘buttiamo le chiavi’ riferendosi a detenuti, è molto grave. Non solo perché per la legge italiana la pena e la detenzione servono per il corretto reinserimento sociale di chi ha commesso il reato, ma perché sottointendono un senso di vendetta e di disumanizzazione del detenuto. Non è la nostra cultura, non è la cultura giuridica del nostro Paese. Ringrazio Sant’Egidio per l’occasione e il personale della Polizia Penitenziaria che ci ha accompagnato in questo giorno di festa”, conclude.

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