I migranti come fossero una calamità. Con una delibera del Consiglio dei ministri, l’Italia dichiara lo stato di emergenza nazionale per l’accoglienza dei rifugiati. Durerà almeno sei mesi e un’ordinanza del capo della Protezione civile nominerà un commissario delegato, esattamente come accade dopo un sisma grave. Ma non è l’unica novità. Con un pacchetto di emendamenti al decreto Cutro, su cui Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia hanno trovato l’accordo politico, il governo Meloni ha intenzione di stringere ulteriormente le maglie della protezione speciale, rendere più rigide le regole di chi ne ha diritto, introdurre misure per rimandare a casa più velocemente chi arriva sui barconi o lungo le rotte di terra. Se non è un ritorno ai decreti sicurezza di Salvini, ci manca davvero poco.
La decisione dell’esecutivo è fortemente osteggiata da Paolo Ciani, deputato e segretario nazionale di Democrazia Solidale. “Il governo dovrebbe affrontare il problema con serietà, invece si continua a procedere a colpi di propaganda. Siamo di fronte a una migrazione epocale e a una problematica che di tocca molto da vicino. Sarebbe un passo in avanti – osserva Ciani con una punta di ironia – se il centrodestra si accorgesse che l’Italia è una penisola”. A proposito di governo, che voto dà il leader di Demos a Meloni e alla sua squadra? ”Il voto non può che essere negativo. Il governo ha adottato misure emergenziali e su aspetti marginali. Insomma – conclude Ciani – finora governo inadeguato”.