Larena.it – Carcere | L’onorevole Paolo Ciani di Democrazia Solidale, che questa mattina ha visitato la struttura carceraria veronese accompagnato dal consigliere comunale Lorenzo Didoné e altri esponenti di Demos.
«La casa circondariale di Montorio rispetto a molti altri istituti penitenziari italiani strutturalmente è in buono stato, con celle di al massimo tre letti. Vi è però un’evidente carenza dal punto di vista del personale trattamentale».
Lo dichiara l’onorevole Paolo Ciani di Democrazia Solidale, che questa mattina ha visitato la struttura carceraria veronese accompagnato dal consigliere comunale Lorenzo Didoné e altri esponenti di Demos.
Pochi educatori
«Vi sono solo tre educatori per 500 detenuti e nel dovere costituzionale di rieducazione del detenuto si tratta di numeri preoccupanti».
Ciani nutre preoccupazioni anche per l‘aspetto sanitario che, anche alla luce dei ripetuti recenti suicidi, necessita di essere organizzato meglio, definendo le competenze di Ulss, azienda ospedaliere e carcere stesso.
Nessun incontro con Turetta: «Trattamento uguale per tutti»
«È la prima volta che entro nella struttura di Verona e la visita era stata programmata prima che la casa circondariale finisse sotto i riflettori per l’arrivo di Filippo Turetta», ha precisato. «Non ho chiesto di vederlo e non gli ho parlato, come faccio solitamente accedo in maniera non rigida e strutturata su particolari richieste, ma cercando di cogliere la generale atmosfera del microcosmo in cui il malessere di qualcuno diventa quello di tutti. Vi è un eccesso di spettacolarizzazione rispetto alla vicenda, e parlando con le persone recluse, non ho percepito che vi sia il malcontento emerso sui media per la presunta divisione tra detenuti di serie A o di serie B».
E prosegue: «I trattamenti sono uguali per tutti, anche nella sezione degli isolati dove si trova Turetta. Piuttosto, come detto, manca personale e l’impegno di Demos è che la persona sia messa al centro, sempre, e che il carcere non sia percepito come una realtà estranea al territorio, a garanzia dei diritti non solo delle persone detenute, ma anche di chi vi lavora, degli educatori e dei volontari che vi accedono. Il mio ingresso nelle strutture vuole proprio garantire che resti acceso un faro istituzionale all’interno di questi luoghi».
L’incontro di Demos
Dopo la visita a Montorio, Ciani si è diretto in piazza del Popolo, all’incontro promosso da Demos per parlare proprio di Diritti in Carcere. All’evento sono presenti anche tre assessori, Stefania Zivelonghi per la sicurezza, Luisa Ceni per il sociale e Italo Sandrini per il terzo settore, oltre al garante delle persone private della libertà, Don Carlo Vinco e ai rappresentanti delle varie associazioni che svolgono attività nella struttura: San Vincenzo, Panta Rei, Il Samaritano, Fraternità, Don Calabria, Sbarre di Zucchero, Acli e l’istituto alberghiero Berti.
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