ASCA ”Non e’ un gol a porta vuota. L’affermazione di Matteo Renzi alle europee non era scontata ma grazie all’impegno personale del Premier, ed alla concretezza e rapidita’ del Governo, si e’ invece evitato che l’Italia finisse in fuori gioco”. Lo ha dichiarato in una nota il sottosegretario Mario Giro (Popolari per l’Italia).
”Com’e’ noto, i Popolari non hanno presentato una lista alle europee per evitare la frammentazione e far si’ che vincesse la proposta sulla rabbia. Noi non abbiamo mai gufato ne’ sposato politiche di elite. Continueremo ad essere una componente propositiva in Parlamento, anche aggregando tutti coloro che in Parlamento vorranno appoggiare e determinare questa svolta dell’Italia. Ora basta coi personalismi: il ritmo delle riforme va sostenuto con ancora maggior convinzione da tutto il Parlamento”, ha ribadito il sottosegretario. ”Dopo la scossa di questi risultati elettorali, come al solito si rimetteranno in moto ipotetici e inconcludenti ”cantieri” e confuse riaggregazioni partitiche. Si tratta di una vecchia reazione della politica sempre uguale a se stessa, che autoreferenzialmente cerca soluzioni di ”palazzo”. Cosi’ non si da risposta ai bisogni reali del Paese”, ha proseguito Mario Giro. ”Ai Popolari per l’Italia non interessano operazioni politichesi di questo tipo. L’importante e’ fare quelle riforme che diano speranza e futuro anche ai piu’ marginali ed agli esclusi. La diseguaglianza e’ la questione sociale del nostro tempo, ad ogni latitudine. L’Italia deve offrire il suo contributo -soprattutto ora in Europa- con scelte coraggiose di inclusione. Sosterremo i progetti di rinascimento che s’organizzano sui territori, quell’Italia migliore che non si rassegna ma che non deve essere invisibile o sentirsi sola”, ha continuato Giro. ”Massima priorita’ e’ realizzare tutte quelle proposte che conseguano quello che chiamammo ”Social Act”, una piattaforma di nuova cittadinanza sociale, con sostegno monetario agli incapienti, un fisco che non discrimini le famiglie numerose, il servizio civile obbligatorio o la riforma della legge sulla cittadinanza in favore dei nuovi italiani. A noi interessa cambiare il paese mettendoci dalla parte dei poveri e dei piu’ marginali, per sostenere anche chi lo sta gia’ facendo silenziosamente nelle mille citta’ d’Italia”, ha concluso Giro.