E’ soddisfatto, l’esponente di Sant’Egidio, per il risultato ottenuto alle consultazioni di domenica. “Potremmo occuparci di politiche sociali” spiega. “L’importante è riportare la politica nella vita reale delle persone”.
Un risultato inaspettato quello di Paolo Ciani alle primarie: ha conquistato il terzo posto, dopo il dem Roberto Gualtieri e il civico Giovanni Caudo. Demos (nato solo nel 2018) è il secondo partito dopo il Pd e adesso “è pronto a entrare in giunta”, commenta l’esponente di Sant’Egidio. Se Gualtieri dovesse diventare sindaco, il ruolo che Ciani o un altro membro di Demos potrebbe ottenere è nell’assessorato alle Politiche sociali. Si vedrà.
Un risultato inaspettato quello di Paolo Ciani alle primarie: ha conquistato il terzo posto, dopo il dem Roberto Gualtieri e il civico Giovanni Caudo. Demos (nato solo nel 2018) è il secondo partito dopo il Pd e adesso “è pronto a entrare in giunta”, commenta l’esponente di Sant’Egidio. Se Gualtieri dovesse diventare sindaco, il ruolo che Ciani o un altro membro di Demos potrebbe ottenere è nell’assessorato alle Politiche sociali. Si vedrà.
Intanto come commenta il risultato delle primarie? Superare il 7% per chi è da poco entrato in politica non era scontato.
“Sono indubbiamente contento perché abbiamo avviato una presenza politica con Demos dal 2018, ma misurarla con le primarie di coalizione a giugno, con la pandemia e avere questo risultato è una grande soddisfazione. Siamo il secondo partito dopo il Pd”.
Quali sono stati i fattori che hanno determinato questo risultato?
“Da una parte la notorietà della serietà del mio e del nostro impegno accanto alle persone di questa città. Da tanto tempo la politica è lontana dalla vita reale delle persone e questo l’ho constatato nel modo di parlare e di comportarsi in questa campagna elettorale. Ho visto candidati aggirarsi nei quartieri come i bianchi che andavano al safari tra i selvaggi. Noi siamo cresciuti in realtà associative di solidarietà e non solo, abbiamo avuto la fortuna di conoscere questa città attraverso gli occhi e le vite di persone in difficoltà e quindi conosciamo le pieghe profonde della città. Siamo persone che vivono quello in cui credono e dicono quello che vivono e questo in un periodo di crisi della politica e valoriale è apprezzato dalle persone”.
Da questo punto di vista, quali sono le situazioni critiche su cui a Roma bisognerebbe intervenire immediatamente?
“Dobbiamo uscire da una logica di una separazione tra noi e loro, dove loro sono gli stranieri. Sono stato contento che abbiano potuto votare gli stranieri residenti, perché tanti di loro sono pienamente parte del nostro noi e credo che il loro contributo sia una forza per la nostra città. Sicuramente bisogna superare i campi rom con l’inserimento abitativo e sono contento che alcuni rom mi abbiano votato, nonostante la preoccupazione di alcune persone ai seggi nel IX municipio che evidentemente pensano ci siano cittadini più liberi e altri meno liberi. Il tema è ricreare cittadinanza piena per tutti e coesione sociale. Questo è quello che dobbiamo fare a Roma perché la separazione e le disuguaglianze non solo sono un’ingiustizia, ma rendono la città peggiore per tutti”.
Lei, se Gualtieri diventasse sindaco, sarebbe pronto a entrare in giunta per occuparsi delle Politiche sociali? Già sull’emergenza abitativa sembra abbiate trovato un’intesa.
“Io sono espressione di una proposta politica, quella di Demos. Non si tratta solo di me, Demos ha proposte e persone, per poter essere pienamente far parte di una squadra di governo. Gualtieri parla di una possibile donna come vicesindaca non del Pd, si pensa a possibili deleghe in base alle affinità sui temi. Noi abbiamo persone di prima qualità e il nostro partito, anche in base al successo raggiunto alle primarie, vuole far parte della giunta. Vedremo insieme con quali personalità all’interno del nostro movimento”.