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ANZIANI. Il consigliere regionale interviene in merito alla proposta di legge sull’invecchiamento attivo, “la pandemia ha messo in luce fragilità risposte, pensare a modelli alternativi rispetto a Rsa”. Roma, 25 giu. (Adnkronos).
“L’invecchiamento attivo è uno dei grandi temi di cambiamento culturale all’interno della società. Serve un aiuto. In tutto l’Occidente ancora si ragiona poco purtroppo sul valore di questa età. Con la proposta di legge portata all’esame del Consiglio regionale, vogliamo introdurre delle norme che diano una mano alla nostra società in modo tale che si affronti il problema e si trovino soluzioni”. Così Paolo Ciani, consigliere regionale di Demos e vicepresidente della commissione Sanità, nonché presidente della nuova Commissione speciale per l’emergenza Covid-19 alla Pisana, parla della pl n. 232, concernente Norme a tutela della promozione e della valorizzazione dell’invecchiamento attivo da lui sottoscritta insieme a numerosi colleghi di tutti i gruppi politici presenti in Regione Lazio. La legge sull’invecchiamento attivo, ormai vicina al traguardo, “l’abbiamo pensata – spiega Ciani all’Adnkronos – per la fascia d’età che precede quella di maggior fragilità. Va ad interessare una parte della popolazione che proprio con l’allungamento della speranza di vita è ancora pienamente attiva. Quei giovani anziani al di là dei 65 anni che ancora hanno molta energia dal punto di vista fisico, intellettivo, spesso anche economico. È giusto che abbiano un loro ruolo all’interno della società. A dispetto del pensiero comune che vede per le donne e gli uomini più maturi arrivare “una stagione in cui non servono più a nulla e non sono più utili”.
Il testo, frutto di un lavoro di elaborazione dei sindacati Cgil, Cisl e Uil, che già nella precedente legislatura avevano prodotto una legge di iniziativa popolare sostenuta da migliaia di firme di cittadini. E’ stato affinato in sede di Commissione durante i mesi della pandemia. Proprio il vissuto nel periodo Covid-19 “ha messo in luce – osserva Ciani – la fragilità delle risposte date agli anziani negli ultimi decenni, in particolare il tema dell’istituzionalizzazione.
È stato drammatico vedere come i luoghi deputati all’accoglienza e alla cura – Rsa, case di riposo e lunga degenza – si siano dimostrati di fatto non in grado di proteggere gli anziani dalla pandemia.
Anzi, luoghi dove maggiormente è entrato il virus con perdite ingenti in termini di vite umane. L’esperienza ha dimostrato che è arrivato il momento di superare il modello istituto come unica risposta di presa in carico della fragilità degli anziani. Bisogna pensare a modelli alternativi. Le cure a domicilio, il cohousing, piccole case famiglia con la possibilità di usare tutte le risorse, dall’assistenza domiciliare integrata alla telemedicina, facendo sì che ciascuno resti a casa propria”.
La proposta di legge prevede anche di istituire la giornata regionale dell’invecchiamento attivo per il 22 aprile di ogni anno, data in cui ricorre la nascita di Rita Levi Montalcini. Un’iniziativa utile, secondo Ciani, per sensibilizzare sui temi legati all’universo degli anziani.