Roma, 11 settembre 2023 – “Ieri un nuovo suicidio nel carcere romano di Regina Coeli, un ragazzo italiano di 21 anni in carcere per furto. Mentre si parla di blitz e nuove norme punitive, in carcere si continua a morire e nessuno lavora per applicare il principio sancito dalla nostra Costituzione, che sottolinea: ‘le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato’.”
Così il Capogruppo di Demos in Assemblea Capitolina e Deputato romano Paolo Ciani commenta la notizia di un nuovo suicidio in carcere.
“Se il 70% dei detenuti è recidivo, quale è oggi il senso della detenzione? Se tanti si trovano in carcere per motivi sociali oltre che penali (è il caso del giovane che era senza dimora), nuove pene e nuove carceri non serviranno a molto.
Ascoltiamo gli operatori del carcere: la polizia penitenziaria in grande difficoltà, con risorse e uomini insufficienti, che chiede maggior intervento sociale e misure alternative; I (pochi) Direttori degli Istituti, sempre alla ricerca di integrazione col territorio; gli educatori, che chiedono più lavoro, scuola, attività; i volontari che chiedono di incrementare le telefonate per i detenuti che hanno i propri familiari lontani. Si tratta di un percorso lungo e complesso, ma un primo passo realistico, auspicato anche dai garanti, potrebbe riguardare da subito le misure alternative per chi ha pene inferiori ai 2 anni, per garantire la possibilità di un reinserimento sociale”, conclude Ciani