“Si parla di emarginazione, di periferia.
Ma anche di periferia esistenziale. Spesso la salute mentale non è
periferizzata in termini geografici, ma è la periferia delle nostre attenzioni,
e seppure talvolta il tema della salute mentale può anche nascere per
problematiche diverse, non dobbiamo pensarlo come un problema solo degli
individui, dei malati in prima persona, ma allargato alle loro famiglie,
persino agli operatori. La proposta che noi facciamo di una città che cura è
proprio questa, cioè di non soggettivizzare il problema, ma di condividerlo per
risolverlo insieme. Perché spesso anche il dramma delle famiglie è quello di
doversi sobbarcare da soli tante difficoltà, non solo quelle economiche, ma
vale anche per gli operatori che spesso non sono sufficienti. Quindi noi
abbiamo visto che laddove una città con le sue reti, con un ponte tra i
servizi, le istituzioni, il volontariato, riesce a creare sinergia, una
comunità riesce a risolvere i problemi relativi anche alla salute mentale“.
Leggi l’intervista intera al link di seguito: http://opinione.it/societa/2018/11/22/vanessa-seffer_salute-mentale-paolo-ciani-comunit%C3%A0-sant-egidio-legge-basaglia/?fbclid=IwAR1WZoZIfwxkLa0CpSAJYVG70sX9ILl4SAEXc3UVa-VbaK-oDo36E-60onY